Por Franco Cerutti

### La Legge del Sì-Sì
(Edizione straordinaria dal Bar Sport di Briga Novarese, 25 novembre 2025)
Ore 11:47. Nel Bar Sport di Briga Novarese la televisione, quella che ha ancora il tubo catodico e la scritta “Rai 1” appiccicata con lo scotch, trasmette il Tg che parla della nuova legge sul consenso: «Da oggi, senza un sì esplicito, è stupro».
Silenzio tombale. Persino il flipper smette di fare “tilta-til-ta”.
Tonino «il Termosifone», cronista ufficiale del bar, alza la testa dal suo taccuino unto come un copertone:
«Allora, ricapitolando: se lei non dice “sì” ad alta voce, tipo “sì, voglio”, è reato? E se dice “mah”, che facciamo, processo per tentato tentennamento?»
El Poeta, titolare, si asciuga il bicchiere con lo strofinaccio che ha più storia del Risorgimento e butta lì la rima:
«Se non c’è il sì chiaro e tondo,
finisci dritto al gabbio profondo.»
Il ragionier Gualtieri, che da trent’anni aspetta la pensione integrativa, si aggiusta gli occhiali spessi come fondi di bottiglia:
«Io già lo sapevo. Mia moglie dal ’78 non dice né sì né no, dice solo “fai in fretta che c’è il telegiornale”. Ecco perché dormo sul divano da trentasette anni: ero un precursore del consenso!»
La Mirella, che entra con la pelliccia sintetica anche se ci sono 12 gradi, sbatte la borsa sul bancone:
«Finalmente! Adesso se mio marito mi tocca senza chiedere il permesso verbale, lo denuncio e mi prendo la casa, il cane e il posto auto. Era ora che la legge riconoscesse il mio silenzio come un no urlato a squarciagola!»
Il Peppone, meccanico con la barba che sembra cresciuta dentro un motore diesel, alza il dito unto di grasso:
«Scusate, ma in officina come funziona? Se una cliente mi porta la Panda e io cambio l’olio senza che lei dica “sì, cambia pure l’olio”, mi arrestano per violenza meccanica?»
Otello, detto «Calorifero» perché è sempre rosso e suda anche a febbraio, versa un giro di grappa corretto con la paura:
«Ragazzi, io sono rovinato. Stamattina ho servito due caffè senza chiedere “vuoi lo zucchero?”. Due denunce sicure. Domani porto il modulo: “Desidera apporre la firma per il cappuccino?”»
Tonino «il Termosifone» apre il taccuino e legge ad alta voce:
«Notizia dell’ultima ora: il Ministero ha già pronto il modello C-69, “Dichiarazione preventiva di consenso intimo”. Va compilato in triplice copia, vidimato dal notaio e controfirmato dal parroco. Se perdi la copia rosa, devi ricominciare da capo.»
El Poeta, ispirato, compone sul momento:
«Se vuoi un bacio, caro mio,
prima firma, poi dammi il sì.
Se taci o fai lo gnorri,
son dieci anni senza sorri.»
Il ragionier Gualtieri si alza in piedi, drammatico:
«Allora è finita! Io che volevo fare il romantico con la signora Pina del terzo piano… niente più “Ti va un cinema?”… adesso devo mandarle raccomandata A/R con allegato il piano della serata, punto per punto, con casella “acconsento” e “non acconsento”!»
La Mirella ride così forte che le cade la sigaretta nella scollatura:
«E se lui russa dopo? È violenza acustica non consensuale? Lo denuncio pure per quello!»
Calorifero alza le mani, sudato fradicio:
«Da domani metto il cartello: “Prima di ordinare, dire chiaramente: sì, voglio un bianchino”. Chi dice “boh” lo mando fuori a calci. È per la sua sicurezza.»
Tonino chiude il taccuino con solennità:
«Storia d’Italia, capitolo nuovo: il Paese dove per fare l’amore serve il 730 precompilato. Briga Novarese è pronta. Abbiamo già ordinato le penne bic e i timbri “visto – si consenzia”.»
El Poeta, ultimo colpo di genio:
«Chi non dice sì con la voce,
finisce in cella senza croce.
Ma se dice sì e poi si pente,
è violenza retroattivamente!»
E tutti, in coro, alzano il bicchiere:
«Alla salute della nuova legge! Che almeno adesso sappiamo perché il termometro segna zero: nessuno ha chiesto il consenso al freddo!»
Fine.
(Brindisi obbligatorio con grappa barricata. E firma in triplice copia, mi raccomando).

Tonino chiuse il taccuino con solennità:

«Allora è deciso. Cronaca ufficiale del Bar Sport, 24 novembre 2025: mentre l’Italia si ferma, Briga Novarese resiste. Con cappuccino, brioche e sciarpa a metà. E se il 28 novembre il mondo finisce, noi saremo qui. A fare la rivoluzione. Una tazzina alla volta».

E fuori pioveva, ma dentro il Bar Sport il riscaldamento era al massimo, come sempre.
Perché certi posti non scioperano mai.
Nemmeno se glielo ordina il Papa in persona.