Por Franco Cerutti
Il termosifone (quello vero) gorgoglia come se avesse ingoiato un gatto, e Tonino «il Termosifone» (quello umano) sta già con il blocchetto in mano, pronto a scrivere la Storia.
El Poeta, il titolare, sta asciugando un bicchiere con lo strofinaccio che ha più anni di servizio della Repubblica, e butta lì la rima del giorno:
«Schlein contro Meloni, che duello divino…
una dice “autonomia no”, l’altra “premierato sì, cretino”».
Il ragionier Gualtieri, che ha la cravatta annodata anche quando dorme, alza l’indice come se stesse correggendo la dichiarazione dei redditi di Dio:
«Scusate, ma se si sfidano ad Atreju è come se io sfidassi Mike Tyson a scacchi. La Meloni è a casa sua, lì ci sono solo bandiere tricolori e gente che saluta romano pure quando ordina il cappuccino».
La Mirella, che arriva sempre con il rossetto color “fuoco di segnalazione”, sbotta:
«Ma dai, la Schlein ci va per fare la figura della coraggiosa. È come quando io entro in palestra a gennaio: tutti applaudono, poi a febbraio sono di nuovo qui a mangiare brioche».
Peppone, il meccanico, con la barba che sembra un tappeto di officina, si pulisce le mani nello straccio unto e sentenzia:
«Io dico che vincono tutte e due. La Giorgia perché è nel suo saloon, la Elly perché può dire “vedete? Io ci sono andata, voi no”. È come il derby: pareggio e tutti a casa contenti, tranne noi che paghiamo il biglietto».
Entra Otello «Calorifero», il barista, con il vassoio di caffè. Ha la faccia di chi ha dormito tre ore perché stanotte ha sognato che il POS gli chiedeva la dichiarazione dei redditi.
«Ragazzi, ho sentito alla radio: la Schlein ha detto che vuole “un confronto vero”. Ma Atreju è tipo il compleanno di un ultrà della Lazio: se porti la torta sbagliata ti menano pure se è al cioccolato».
Tonino «il Termosifone» alza la voce, eccitatissimo:
«Cronaca ufficiale! Ore 10:44. Al Bar Sport di Briga Novarese si stabilisce che:
1) Meloni inviterà Schlein sul palco con la stessa faccia di chi invita l’ex moglie alla comunione del figlio.
2) Schlein arriverà con la sciarpa rossa, tipo Zorro ma versione sinistra PD.
3) Alla fine si abbracceranno davanti alle telecamere e Conte, da casa, dirà “ve l’avevo detto io che erano d’accordo”.
Il ragionier Gualtieri scuote la testa:
«Io invece scommetto che non succede niente. Si guardano, si sorridono, dicono “rispetto reciproco” e poi ognuna torna nel suo quartier generale a spiegare perché ha stravinto. È la politica italiana: un reality dove nessuno viene eliminato, cambiano solo le puntate».
Arriva di corsa il Beppe «il Postino» (che in realtà è in pensione da vent’anni ma continua a girare con la borsa della posta perché gli piace sentirsi utile):
«Urgente! Telegramma per la premier! Dice: “Cara Giorgia, se Elly ti fa arrabbiare, ricordati che puoi sempre farle la pernacchia. Firmato: tutto il Bar Sport”».
El Poeta chiude in bellezza, con rima incorporata:
«Schlein e Meloni, che bel match,
una vuole l’Italia unita, l’altra a pezzi già.
Ma qui al Bar Sport, tra caffè e cornetti,
sappiamo la verità: vince chi paga i debiti».
E tutti, in coro, alzano le tazzine:
«Salute alle sfidanti!
Che vinca la meno peggio…
o almeno quella che ci offre il giro!»
Il termosifone (quello di ghisa) gorgoglia più forte, come a dire “bravi, avete capito tutto”.

Deja tu comentario