Por Franco Cerutti
Bar Sport, Briga Novarese, 3 dicembre 2025, ore 19:17 in punto (l’orologio è fermo dal 1986, ma tanto qui il tempo è un concetto opinabile).
Il televisore Telefunken del ’79, quello che El Poeta chiama «la mia finestra sul mondo, anche se vede solo Rai 1 e qualche fantasma», spara il TG delle 19. Appare Vladimir Putin con la faccia da chi ha appena scoperto che il caviale è finito e gli è rimasto solo il pane raffermo.
Il giornalista, serissimo:
«Putin definisce “inaccettabili” le proposte europee sul piano Trump. L’Europa risponde: “Se volete la guerra, siamo pronti”.»
Silenzio totale.
Persino il flipper smette di fare “tiltiltiltil” per la paura.
Tonino «il Termosifone», cronista ufficiale del Bar Sport, alto un metro e cinquantadue con i tacchi cubani, salta sul tavolo del biliardo e urla:
«Zitti tutti che parla lo Zar! Questo è meglio di un derby!»
El Poeta, titolare e poeta occasionale, alza il volume fino a far tremare i bicchieri:
«Volume su, che se scoppia la pace ci perdiamo il finale!»
Putin, con la calma di chi ha un bottone rosso sul comodino:
«Le proposte europee… disastro. Disastro totale.»
BUM!
La Mirella, che da quarant’anni ordina sempre «un bianchino piccolo ma poi ne prende tre grandi», lascia cadere la borsa di plastica del mercato e comincia ad applaudire come se fosse al Festival di Sanremo:
«Bravo Vladimiro! Diglielo a questi europei che si credono ancora Garibaldi ma hanno solo il pandoro scontato!»
Il ragionier Gualtieri, che da trent’anni ripete «io l’avevo detto» su qualsiasi argomento, si versa il Fernet sopra i pantaloni di velluto e urla:
«Questo è un poeta! Un poeta con kalashnikov incorporato!»
Peppone, il meccanico con la barba che sembra un nido di rondini incazzate, alza il pugno unto di grasso:
«Io lo sapevo! L’Europa voleva pagare la pace a cambiali, Putin ha detto “contanti o vi mando il conto in rubli e missili”!»
Otello «Calorifero», il barista che sembra un termosifone umano perché è sempre rosso e perde acqua dal naso, apre il frigo e tira fuori la bottiglia di spumante tenuta dal Capodanno 2000 «per quando finisce il mondo o vince il Novara, stessa cosa».
Entra il Beppe detto «il Filosofo», quello che parla solo citando il Beppe Grillo del ’92:
«Cos’è successo? Hanno segnato?»
«Meglio, Beppe! Putin ha appena fatto autogol alla pace mondiale!»
«Ah be’, allora datemi un bianchino senza ideologia ma con olive, che stasera si brinda!»
Tonino «il Termosifone» sta già scrivendo sul retro di uno scontrino lungo tre metri:
«Ore 19:19 – Vladimir ha fatto 1-0 all’Europa con tiro da fuori area. Mirella piange di gioia, Gualtieri si è bagnato il pantalone, Peppone giura di montare un siluro sulla Panda. El Poeta compone: “Se scoppia la guerra, almeno finiamo il pandoro in pace”.»
El Poeta alza il bicchiere:
«Brindiamo, cittadini! Perché se domani arriva l’apocalisse, almeno lo facciamo con lo spumante caldo e il pandoro dell’anno scorso!»
E tutto il Bar Sport, in coro, tra risate e bicchieri che si scontrano:
«Alla salute di Putin… e che l’Europa paghi il conto!»
E il Telefunken continua a tremare, mentre fuori nevica piano, come se anche il cielo avesse paura di disturbare la festa.

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