Por Franco Cerutti
### Il braciere olimpico arriva al Bar Sport di Briga Novarese
Erano le sette e mezza di sera, e al Bar Sport di Briga Novarese il riscaldamento era rotto di nuovo. Otello “Calorifero”, dietro il bancone, scaldava l’ambiente con la sola forza del suo fiato da cappuccino triplo.
Tonino «il Termosifone», cronista ufficiale del bar e unico giornalista che scrive su tovaglioli a quadretti, entrò con la sciarpa fino al naso e il telefono in mano che sembrava un mattone del 1998.
«Ragazzi! Mattarella ha acceso il braciere olimpico! Milano-Cortina 2026! Ha detto “tregua olimpica”! Ha parlato di pace nel mondo!»
El Poeta, titolare e poeta occasionale, smise di lucidare il vetro della macchina del caffè e sparò la rima:
«Se tregua vuole il Presidente,
che mandi il braciere qui urgente:
qui fa più freddo che in Siberia,
e il ghiaccio lo facciamo in casa, senza skia.»
Il ragionier Gualtieri, che stava facendo la dichiarazione dei redditi 1987 per la settantatreesima volta, alzò la testa dal foglio Excel stampato su carta chimica:
«Tregua olimpica? Ma se qui ogni volta che arriva il conto del gas scoppia la terza guerra mondiale tra me e mia moglie!»
La Mirella, che da trentacinque anni ordina sempre “un caffè macchiato caldo ma non bollente, grazie”, sbuffò:
«Io la pace la vorrei tra le mie ginocchia. Ho freddo fino alle tonsille. Se Mattarella porta il braciere qui, glielo tengo acceso io tutta la notte, promesso.»
In quel momento entrò Peppone, il meccanico, con la barba congelata tipo stalattiti del Grotta Azzurra:
«Ho visto in televisione: il braciere è alto tre metri, pesa una tonnellata, lo portano in giro con la scorta! Io dico: invece di portarlo a Cortina, lo parcheggino qui davanti. Almeno scaldiamo i motorini la mattina.»
Tonino scribacchiava già sul tovagliolo:
«Titolo: “Mattarella accende la fiamma, Briga Novarese ancora al buio”. Sottotitolo: “Popolazione locale disposta a fare la staffetta 4×100 con la legna del caminetto”.»
Calorifero versò un giro di grappa “della casa” (cioè quella che tiene nascosta sotto il bancone dal 2011):
«Ragazzi, io ho la soluzione: facciamo una colletta, compriamo il braciere olimpico all’asta, lo mettiamo in mezzo al bar. Ci scaldiamo noi, scaldiamo i panini, scaldiamo pure i sogni. Tanto a Cortina hanno già la neve, noi abbiamo solo la nebbia e il mutuo.»
Entrò allora il professor Pautasso, insegnante di educazione fisica in pensione e cliente occasionale:
«Attenzione! Ho letto che la fiamma non si può spegnere mai! È eterna! Se la portiamo qui, addio bolletta del gas per sempre!»
Silenzio. Poi il ragionier Gualtieri, con gli occhi lucidi:
«Per la prima volta nella vita… sono favorevole a un debito pubblico.»
El Poeta chiuse il cerchio con una rima da standing ovation:
«Se il braciere arriva a Briga,
niente più freddo e niente briga:
tutti abbracciati intorno al fuoco,
e il Poeta vi fa anche lo sciroppo di mirtillo rosso,
che tanto è l’unico rosso che ci possiamo permettere.»
Tonino alzò il tovagliolo come fosse la bandiera a scacchi:
«Esclusiva mondiale! Briga Novarese si candida a ospitare le Olimpiadi Invernali 2026! Discipline proposte: slalom tra le buche di via Roma, bob con il carrello del supermercato, e pattinaggio artistico sul ghiaccio del ruscelletto dietro la chiesa (quando gela).»
Calorifero spense la luce al neon che tremava da vent’anni e accese una candela (l’unica che aveva):
«Brindiamo, gente. Alla fiamma olimpica. Che arrivi presto.
Perché se aspettiamo il riscaldamento comunale,
alle prossime Olimpiadi ci qualifichiamo direttamente per lo skeleton… da congelati.»
E tutti alzarono il bicchierino, mentre fuori la nebbia si faceva sempre più densa e dentro il Bar Sport, per una volta, si sentiva quasi caldo. Quasi.

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