Por Franco Cerutti

**Cronache dal Bar Sport di Briga Novarese – 27 dicembre 2025**

**Titolo: Nove arresti per Hamas, sette milioni di euro e un thermos che non si scalda più**

di Tonino «il Termosifone», cronista ufficiale del Bar Sport, dove le notizie arrivano con la schiuma e se ne vanno col fondo del caffè

Era il 27 dicembre, il giorno in cui il presepe di Briga Novarese sembrava finalmente aver deciso di riposarsi dopo la fatica del Natale, e il Bar Sport era pieno come un uovo di Pasqua lasciato sotto il termosifone acceso. Dentro c’era odore di vin brulé stantio, di calzini bagnati e di teorie geopolitiche sparate a bruciapelo.

El Poeta, dietro il bancone, stava lucidando un bicchiere con lo stesso sguardo con cui Dante guardava Beatrice, ma con meno speranza. Ogni tanto borbottava una rima:
«Hamas, Hamas, sette milioni di cash…
ma qui il cappuccino è sempre cash, e pure amaro, crash!»

Il ragionier Gualtieri, con la cravatta di Natale ancora al collo (era il 27, ma lui la teneva fino all’Epifania per rispetto della befana fiscale), alzò gli occhi dal Corriere e disse:
«Hanno arrestato nove persone, tra cui il presidente dell’associazione palestinesi in Italia. Accusa: finanziamento al terrorismo. Soldi deviati con le associazioni benefiche. Sette, otto milioni di euro. Roba grossa.»

Peppone, il meccanico con la barba che sembrava un cespuglio di rovi in rivolta, diede una manata sul tavolo così forte che il presepe del bar perse un pastorello di gesso.
«Sette milioni? Ma se io per cambiare la cinghia di distribuzione a una Panda ci metto tre ore e quaranta euro, quelli con sette milioni quanto cambiano cinghie? Tutte le Fiat d’Italia?»

Mirella, seduta al tavolino vicino alla stufa, con il cappotto ancora addosso perché «fuori fa freddo anche dentro», sospirò:
«Poverini. Pensavano di fare del bene e invece finiscono in galera. È come quando io regalo i tortellini fatti in casa e poi mi dicono che avevano dentro il granchio blu.»

Calorifero (che Otello lo chiamano solo quando è arrabbiato), versando un altro giro di bombardini senza alzare lo sguardo, borbottò:
«Io dico che è tutta una questione di fatture. Se metti “aiuto umanitario” invece di “bombe da regalo”, il fisco non ti rompe. Io una volta ho scritto “caffè per pace nel mondo” su una scontrino e il commercialista mi ha guardato come se avessi ucciso Kennedy.»

Intanto era entrato il signor Anselmo, pensionato con la passione per le teorie del complotto, e aveva subito aperto bocca:
«Sette milioni? Ma vi rendete conto? Con sette milioni io compro tutto il paese di Briga Novarese, ci metto un cartello “Zona franca per Hamas” e poi dico che è beneficenza. Funziona così, no?»

El Poeta, che non perdeva occasione, improvvisò:
«Hamas, Hamas,
soldi che volan via come gas,
ma qui al bar il gas è finito,
e il termosifone piange di nascosto.»

Tonino «il Termosifone» (cioè io) prese nota tutto sulla tovaglietta unta, perché la storia era troppo bella per perderla.
«Guardate che roba» dissi. «Il mondo va a fuoco, arrestano nove persone per sette milioni, e noi qui discutiamo se il bombardino va con la panna o con la schiuma. Siamo l’ultimo baluardo della civiltà occidentale: il bar che non si arrende al terrorismo, ma al rincaro del latte.»

Peppone annuì gravemente, come se avesse capito tutto.
«Esatto. Io dico: se vuoi finanziare il terrorismo, almeno usa bonifico intestato a “Peppone – Riparazioni cinghie e rivoluzioni”. Almeno c’è trasparenza.»

Mirella rise così forte che le cadde la bustina di zucchero nel bicchiere.
«Siete matti. Ma se ci pensate, con sette milioni qui al Bar Sport potevamo cambiare il termosifone, mettere il wi-fi gratis e pure un juke-box che suona solo Battisti. Invece no. Finiscono in galera. Che tristezza.»

El Poeta chiuse il discorso con un’altra rima, versando un ultimo giro:
«Terrorismo o beneficenza,
qui vince solo l’indigestione.
Bevete, amici, che il mondo è strano,
ma il bombardino è ancora sovrano.»

E così, mentre fuori nevicava piano piano su Briga Novarese, dentro il Bar Sport continuava la sua guerra personale contro il freddo, la noia e le notizie troppo serie. Perché, in fondo, sette milioni di euro possono finanziare tante cose, ma non riusciranno mai a scaldare un thermosifone come noi.

Fine della puntata.
Prossima notizia: domani. O forse dopodomani. Dipende se arriva il corriere con i giornali.